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Scritto il 20 luglio 2017 - Da - In Normative e leggi - Con 19322 Visualizzazioni

Condizionatore esterno sul balcone: quali autorizzazioni servono

Con il caldo estivo in molti pensano di installare un condizionatore esterno sul balcone al fine di rinfrescare casa. Se nelle case indipendenti non esistono vincoli se non quelli eventualmente comunali, diverso è il caso dei condomini per i quali invece potrebbero servire delle autorizzazioni. Vediamo allora cosa dice la legge per l’installazione dei condizionatori esterni nelle case, quali autorizzazioni sono necessarie e come eseguire i lavori in regola.

Le autorizzazioni per installare il condizionatore esterno

In linea generale installare un condizionatore esterno sul balcone o terrazzo della propria abitazione non necessita di nessuna autorizzazione: si tratta infatti di un uso legittimo della proprietà privata garantito dalla legge. Tuttavia ci sono alcune cose da fare obbligatoriamente e alcuni limiti da rispettare, dal punto di vista delle distanze e del rumore.

Informare l’amministratore del condominio

Il codice civile stabilisce che per i lavori all’interno della propria proprietà che incidono sulla proprietà comune dei condomini è necessario informare preventivamente l’amministratore condominiale. Nel caso del condizionatore sul balcone è vero che non si occupano spazi comuni ma potrebbe inficiare il decoro della facciata. Motivo per cui è necessario informare l’amministratore. La buona notizia è che non serve e non è vincolante il voto dell’assemblea per procedere con l’installazione.

Installare il condizionatore sulla facciata dell’immobile

Si potrebbe pensare che invece installare il condizionatore sulla facciata anziché sul balcone possa rovinarne l’estetica e richiedere il voto dell’assemblea. Così in realtà non è: ci possono essere vincoli e divieti comunali (per esempio il divieto di installazione sulla via pubblica ma non sulla facciata interna al cortile) ma secondo il codice civile è possibile usare le parti comuni purché non si impedisca ad altri di farlo. Insomma, se il proprio condizionatore non impedisce ad altri di metterne un altro non può essere vietato.

Rispettare le distanze minime

Se l’installazione del condizionatore non necessita del voto dell’assemblea condominiale, è tuttavia necessario rispettare delle distanze minime rispetto alle altre proprietà. Per esempio non è possibile agganciare il condizionatore al balcone del piano di sopra (che è di proprietà dell’inquilino di sopra) così come è vietato agganciarlo al proprio balcone, invadendo quello dell’appartamento sottostante. Analogo discorso per i condizionatori apposti sotto la finestra: se rimane nel proprio ingombro (ed è possibile metterlo in facciata) non ci possono essere problemi; diverso è il discorso se lo si mette a lato della finestra invadendo parte dello spazio che riguarda l’eventuale finestra accanto di un altro condomino.

Attenzione ai regolamenti contrattuali o alle delibere assembleari

Tutto ciò premesso, può però esserci sempre il caso di regolamenti contrattuali (cioè stabiliti dal costruttore all’atto della vendita dell’appartamento) o assembleari che potrebbero risultare vincolanti: per esempio l’assemblea potrebbe aver deciso che il condizionatore deve avere lo stesso colore della facciata o debba essere in qualche modo mascherato. A ciò si sommano le normali regole sulla corretta installazione che un professionista o impresa qualificati dovrebbero conoscere.

Evitare i rumori molesti

Non è più il caso dei condizionatori moderni che in linea di massima rispettano i limiti imposti in fatto di rumorosità stabilita dalla legge come normalmente tollerabile. Tuttavia anche un condizionatore che certifica il rispetto dei limiti previsti dalla legge potrebbe emettere rumori considerati molesti: la legge infatti non stabilisce limiti oggettivi ma li mette in relazione alla situazione ambientale. Insomma, uno stesso condizionatore potrebbe essere a norma nella via trafficata di una città e non a norma in una piccola palazzina immersa nel verde e in una zona isolata. In questo caso a decidere potrebbe essere l’ASL o il Comune incaricati di valutare la sussistenza o meno di rumori molesti.

Serve l’autorizzazione del Comune per i lavori di installazione del condizionatore?

La risposta, come spesso accade, è nì. Poiché per legge i condizionatori sono impianti tecnologici, la loro installazione non necessita di un vero permesso edilizio per costruire ma di una più semplice segnalazione certificata di inizio attività (la cosiddetta Scia). Tuttavia anche la cosiddetta attività edilizia libera deve rispettare le norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, dell’efficienza energetica oltre alle disposizioni per i beni culturali e paesaggistici. Quindi è sempre consigliato verificare presso il proprio comune di residenza (o meglio ancora farlo fare a un professionista abilitato) la sussistenza di eventuali vincoli e divieti in merito.

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