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Riscaldamento a pavimento: vantaggi e problemi


Scritto il 1 agosto 2018 - Da - In Guide alla ristrutturazione - Con 1740 Visualizzazioni

Riscaldamento a pavimento: vantaggi e problemi

Sempre più persone considerano il riscaldamento a pavimento come sistema per riscaldare casa alternativo ai termosifoni, sia per le nuove costruzioni che quando si pensa a una ristrutturazione per approfittare dei bonus fiscali con detrazione Irpef. In Italia, al contrario di altri Paesi, non è un sistema molto diffuso, e tuttavia, fatta un’analisi energetica dell’abitazione, valutate le caratteristiche e le esigenze di chi vi abita, è una soluzione che può presentare molti vantaggi e/o alcuni problemi.

Come funziona il riscaldamento a pavimento

Prima di capire vantaggi e problemi del riscaldamento a pavimento è bene analizzare come funziona. Il riscaldamento a pavimento è un sistema a pannelli radianti posizionati sotto la pavimentazione – ormai ogni tipo di pavimentazione, senza alcun limite – nei quali circola acqua calda che diffonde il suo calore in modo omogeneo dall’alto verso il basso. Per la sua struttura è un sistema che risulta efficiente con le pompe di calore e con le caldaie a condensazione abbinate a un’ottima coibentazione del solaio per evitare la dispersione del calore.

I vantaggi del riscaldamento a pavimento

Ci sono alcuni indubbi vantaggi, economici e di comfort, nella scelta di un riscaldamento a pavimento. Dal punto di vista del comfort c’è sicuramente quello di una diffusione uniforme del calore, della mancanza di polvere che di solito viene mossa da altri sistemi di riscaldamento, e di una maggior libertà nell’uso degli spazi, senza l’ingombro di caloriferi e termosifoni che a volte limitano le possibilità di arredare le stanze. Dal punto di vista economico invece bisogna considerare una minor dispersione del calore, soprattutto attraverso gli stipiti delle finestre dove spesso sono posizionati i termosifoni, l’assenza quasi totale di manutenzione e un costo di installazione appena di poco superiore agli impianti tradizionali. In più, per chi ha a cuore il tema dell’impatto ambientale, c’è da dire che il riscaldamento a pavimento, necessitando di temperature inferiori rispetto ai termosifoni, è perfettamente compatibile con impianti green come le pompe di calore o i pannelli solari termici.

I problemi che comporta il riscaldamento a pavimento

Un impianto di riscaldamento a pavimento comporta anche alcuni potenziali problemi. Il primo è che il calore uniforme e continuo per tutto il giorno non si adatta a un uso a intermittenza del riscaldamento di casa: l’impianto a pavimento è infatti più lento a riscaldare casa e questo per esempio è uno svantaggio per chi esce di casa al mattino e non rientra fino a sera, o magari brevemente solo a pranzo. Ovviamente gli arredi (e i tappeti!) limitano la diffusione del calore, per cui un impianto di riscaldamento a pavimento deve essere progettato con già in mente come verrà arredata la casa, e sapendo che laddove si trovano mobili voluminosi potrebbe crearsi un salto termico. Infine, in caso di guasti, è chiaro che ogni intervento dovrà prevedere il sollevamento del pavimento, e quindi comportare lavori importanti sia dal punto di vista economico che del disagio.

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